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 20-01-2007 [Notizie dal mondo]
Spagna: Mirò porta gli immigrati clandestini in passerella


Accendere un dibattito sull’immigrazione clandestina: se davvero questo era lo scopo dell’originale e provocatoria trovata dello stilista Antonio Mirò, il fine può dirsi pienamente raggiunto. Ha fatto discutere infatti la sua scelta di far sfilare a Barcellona, sua città natale, in occasione della presentazione della sua collezione invernale maschile, 8 immigrati irregolari senegalesi, selezionati attraverso un apposito casting e preparati adeguatamente ad affrontare la passerella con il passo dei top-model. I “sin papeles” infatti hanno attirato l’attenzione della stampa ben più della guest-star della Paserela Samuel Eto’o, attaccante del Barcelona proveniente dal Camerun con cui i giovani improvvisati modelli sono stati felici di posare per gli scatti dei fotografi. Scenografia degli indossatori-clandestini è stato addirittura un cayuco, uno dei barconi bianchi da pesca che gli immigrati africani utilizzano nelle loro spesso drammatiche traversate per raggiungere le coste spagnole. Mirò, dopo aver fatto sfilare dei detenuti, avrebbe voluto trasformare in modelli per una sera degli immigrati illegali per compiere un atto di solidarietà e denuncia: ha dichiarato infatti di avere voluto coinvolgerli come poteva nel suo lavoro, dando loro un pezzetto di se stesso, e di aver cercato di evidenziare con un gesto eclatante la condizione di emarginazione e sofferenza in cui verserebbero tanti immigrati irregolari in Catalogna, privati di molte possibilità proprio in quanto senza documenti. L’iniziativa ha ampiamente diviso l’opinione pubblica: non è mancato infatti chi l’ha trovata una maldestra strategia pubblicitaria, che tuttavia, come ha scritto El Periódico de Catalunya, avrebbe fatto nuovamente parlare più degli indossatori che degli abiti disegnati da Mirò da loro indossati. A fronte di dati drammatici che attestano nel 2006 6000 morti tra gli immigrati nelle acque delle Atlantico e 31000 arresti di migranti approdati illegalmente nelle Canarie, molto critica nei confronti dell’idea dello stilista si è mostrata l’associazione degli immigrati senegalesi, che per bocca del presidente della sezione delle Baleari Abdoulaye Konate ha affermato che non si può tramutare in spettacolo e festa una realtà tragica e luttuosa come quella delle traversate dei migranti, che prevede purtroppo il rischio della vita e conta ogni giorno tanti dispersi. L’apparizione e l’inserimento, anche se temporaneo, degli immigrati nel mondo patinato della moda potrebbe d’altronde – continua Konate – alimentare l’emulazione e spingere tanti altri ragazzi a tentare pericolosi viaggi della speranza. Secondo quanto riportato dal quotidiano El Mundo, l’associazione avrebbe pertanto bollato come frivola l’iniziativa di Mirò, concludendo che essa non ha fornito nessun aiuto reale alla causa. Il centro-destra, dal canto suo, ha lanciato frecciate al governo socialista di Zapatero, dichiarando con Miguel Barrachina che questa sfilata sarebbe l’emblema di una catastrofe di proporzioni enormi e della stessa preoccupazione che l’immigrazione desta nella popolazione spagnola. Applaude alla controversa sfilata invece Sos Racismo, il cui portavoce Javier Pérez ha ricordato come la moda costituisca una forma di arte e comunicazione come il cinema o la pittura e possa pertanto veicolare messaggi sociali importanti, il cui sostegno non andrebbe demandato soltanto alle Ong.

Jole Silvia Imbornone
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