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 13-01-2007 [Italia]
Ministro Ferrero ai media: attenzione ai rischi di demonizzazione degli immigrati

Dopo le facili quanto infondate accuse rivolte a seguito del quadruplice omicidio di Erba al marito tunisino di una delle vittime, Azouz Marzouk, il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ha indirizzato oggi una lettera aperta agli operatori dell’informazione, della cultura e della politica, considerando l’episodio un’occasione ineludibile per aprire un dibattito più vasto e ponderato sull’immigrazione nella sua complessità. L’Italia infatti starebbe diventando ogni giorno di più una società di immigrati – ha evidenziato Ferrero; tuttavia, la normalità e quotidianità dell’attività lavorativa, scolastica, ecc. degli immigrati non farebbe mai notizia: la tendenza mediatica dominante sarebbe quella sensazionalistica, pronta a sbattere con nochalance i presunti mostri in prima pagina, rischiando di scivolare in una logica del capro-espiatorio, pericolosa, anche dopo le dovute rettifiche e auto-critiche dei media per casi come quello di Erba, per le conseguente deleterie che può avere sull’immaginario collettivo degli italiani e all’interno del corpo sociale. Ferrero nota così che tre milioni di immigrati che lavorano in Italia e producono il 5% del Pil passano inosservati a fronte della notizia di un singolo caso di cronaca nera, visto che sugli immigrati i mezzi di comunicazione di massa si concentrerebbero solo quando essi violano la legge o al limite quando compiono atti eclatanti di eroismo, mettendo a rischio la loro stessa vita. Il ministro ha pertanto chiesto alla stampa di avviare una riflessione seria su come un fenomeno stabile e storico quale quello migratorio viene descritto mediaticamente ed entri nel “senso comune”, dacché la capacità di trattare correttamente un argomento di tale portata e importanza sarebbe una condizione necessaria per la stessa sopravvivenza di una democrazia effettiva.

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