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 28-11-2005 [Italia]
Siglato accordo bilaterale Italia-Egitto

I ministri del Lavoro Roberto Maroni e Ahmed el-Amawi hanno firmato oggi a Il Cairo un accordo bilaterale tra Italia e Egitto sull’immigrazione. L’intesa è finalizzata a raggiungere l’adeguamento della domanda e dell’offerta di lavoro attraverso una formazione professionale che fornisca ai lavoratori egiziani le competenze effettivamente richieste dalle aziende italiane e le conoscenze utili per un proficuo inserimento nella società di accoglienza. Attualmente corsi di formazione professionale e di apprendimento della lingua italiana sono organizzati in Egitto dalla scuola Don Bosco, ma, a seguito dell’accordo stipulato tra il governo italiano e quello egiziano, il compito di garantire ai lavoratori un’adeguata specializzazione sarà affidato direttamente alle scuole secondarie egiziane. La formazione professionale riguarderà in particolare il settore alberghiero, quello del marmo e quello dei lavori pubblici.
L’obiettivo della convenzione è quello di favorire un’immigrazione qualificata e selezionata e di scoraggiare invece flussi migratori indistinti e clandestini. Le quote previste dal decreto flussi 2005 per l’Egitto non sono state assegnate interamente proprio a causa della mancanza di lavoratori che rispondessero alle esigenze specifiche dell’economia italiana. In futuro invece la quota annua destinata alla manodopera egiziana intenzionata a trasferirsi Italia potrebbe crescere per raggiungere le 5000 unità, dato che un adeguato numero di lavoratori specializzati, portato a termine il loro corso in patria, saranno pronti a firmare i contratti dei datori di lavoro italiani.
Il ministro del Lavoro italiano ha espresso soddisfazione per il patto siglato con l’Egitto e ha messo in evidenza come la formazione dei lavoratori possa costituire un fattore importante per incrementare la coesione sociale e promuovere una convivenza proficua e pacifica. Maroni ha sollecitato anche un maggiore impegno dell’Unione Europea, al fine di instaurare una collaborazione sempre più intensa ed efficace tra i paesi del Mediterraneo.

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