Il Consiglio dell’Unione Europea per la Giustizia e gli Affari interni ha adottato formalmente oggi senza discussione una direttiva, già concordata il 29/04/04, che stabilisce gli standard minimi a cui l’Europa dovrà uniformarsi in materia di diritto d’asilo. Si è così conclusa la prima fase del processo di armonizzazione delle legislazioni e delle procedure europee sulla protezione dei rifugiati, che dovrebbe portare entro il 2010 alla creazione di un sistema d’asilo comune (il “Common European Asylum System”), in grado di assicurare in ogni paese membro dell’Unione Europea lo stesso trattamento agli immigrati che aspirano a veder riconosciuto il loro status di rifugiati.
Perplesso si è mostrato tuttavia a riguardo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), che ha sottolineato il rischio che la direttiva abbassi il livello delle garanzie offerte agli asilanti, qualora gli stati adottino solo le misure minime imposte dalla Ue, e ha denunciato il pericolo che in tal modo si autorizzino in qualche maniera violazioni del diritto internazionale in materia. L’UNHCR lamenta nello specifico che nella direttiva europea non sia chiaramente evidenziato che i richiedenti asilo non possono essere espulsi e rimpatriati prima che sia noto l’esito dell’ eventuale appello. L’Alto Commissariato ha inoltre messo in discussione alcune norme, in base alle quali l’Ue potrebbe individuare alcuni “paesi terzi sicuri” in cui rinviare quasi automaticamente gli asilanti, senza che la loro domanda sia prima presa in considerazione e accolta da un paese europeo.