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 10-11-2005 [Notizie dal mondo]
Il ministro italiano Pisanu: controllo dei clandestini con i cpt e integrazione degli immigrati regolari

Rispondendo ad un’interrogazione parlamentare di Luciano Violante, capogruppo dei Democratici di Sinistra, il ministro degli Interni italiano Giuseppe Pisanu ha illustrato oggi alla Camera le misure che ritiene necessarie per evitare che si verifichino in Italia scontri e disordini simili a quelli che in questi giorni stanno accadendo nelle periferie parigine. Dopo che nei giorni scorsi il leader del centrosinistra ed ex-presidente della Commissione Ue Romano Prodi avevo sottolineato il rischio che, in mancanza di interventi concreti nel campo dell’edilizia popolare e al livello sociale, si abbiano tante Parigi, il rappresentante del Viminale ha affermato che le città italiane vivono situazioni differenti da quelle delle banlieu. Tuttavia, il ministro ha aggiunto che bisogna agire per tempo per scongiurare il pericolo di analoghi infuocati scontri sociali. Come già affermato in una precedente interrogazione parlamentare, Pisanu ritiene che le rete dei cpt vada potenziata e migliorata, al fine di rispettare gli accordi di Schengen e di contrastare l’azione dei “negrieri del terzo millennio”. Il rappresentante del governo italiano ha infatti evidenziato la necessità di utilizzare i cpt per separare i clandestini dai richiedenti asilo e per poter poi procedere alle espulsioni degli immigrati irregolari, che diventano spesso vittime del mercato nero del lavoro, scivolano nelle trappole della prostituzione o sono sfruttati dalla criminalità organizzati. Il ministro a tal proposito ha reso noto l’esito degli accertamenti disposti dopo la pubblicazione sull’Espresso dell’inchiesta effettuata dal giornalista Fabrizio Gatti, che, fintosi un immigrato curdo, era entrato nel cpt di Lampedusa. Pisanu ha dichiarato che nessun immigrato o operatore del centro avrebbe mai denunciato in modo circostanziato violenze ed abusi; la capienza del centro però è di sole 186 persone e il sovraffollamento della struttura avrebbe pregiudicato le condizioni igieniche e reso complicata la gestione del cpt. Nel centro ci sarebbero stati così disagi molto gravi, ma secondo il ministro ogni immigrato avrebbe ricevuto un trattamento umano, le informazioni necessarie e l’adeguata attenzione al suo caso personale. Il Viminale aspetterebbe pertanto con serenità il giudizio della magistratura; intanto il governo ha confermato lo stato d’emergenza a Lampedusa e allestirà un nuovo centro entro l’estate 2006 in quella che al momento è una caserma dell’Esercito. L’attuale struttura invece subirà il declassamento da centro di permanenza temporanea a centro di prima accoglienza. Pisanu inoltre proporrà la nomina del prefetto Dionisio Spoliti a commissario ad hoc.
La chiusura dei centri invece per il ministro è sicuramente da escludere; il sistema dei cpt dovrebbe diventare più efficiente, perché un fallimento nella loro gestione aprirebbe la via solo all’anarchia o alla repressione, che non potrebbero che sfociare nella violenza. Per evitare un epilogo del genere, secondo Pisanu è inoltre importante puntare su un proficuo inserimento degli immigrati regolari nel tessuto sociale italiano. Pericoloso sarebbe infatti un loro isolamento culturale: su questo argomento ha insistito il ministro nuovamente oggi, intervenendo alla Conferenza promossa a Roma dell’Osservatorio del Mediterraneo sul tema “L’Islam e l’interazione con le civiltà”. Pisanu ha detto che la lotta all’immigrazione clandestina deve essere infatti sempre accompagnata da un’azione costante che miri ad integrare per mezzo del dialogo i cittadini stranieri regolarmente presenti nel paese, ad assicurare l’osservanza delle leggi, ad instaurare un clima di reciproco rispetto e ad evitare l’emarginazione dei gruppi etnici minoritari.


Jole Silvia Imbornone
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