E’ cominciato stamattina a Parigi lo sgombero dei palazzi fatiscenti e pericolanti occupati abusivamente dagli immigrati. La polizia ha evacuato difatti di buon ora due edifici della capitale, una ex-tipografia del 19/o arrondissement e un immobile del 14/o arrondissement. Ognuno dei due stabili era occupato da una settantina di immigrati africani, che secondo i poliziotti non avevano alcun titolo o diritto di abitare in quelle case, che i servizi di sicurezza hanno giudicato pericolose. Alcuni immigrati si sono rifiutati di abbandonare le abitazioni e lo sgombero è così diventato forzato. La prefettura ha precisato che le persone che risiedevano negli immobili sono state portate in luoghi di accoglienza decenti.
L’evacuazione segue le direttive del ministro dell’Interno francese Nicolas Sarkozy, il quale, a seguito dell’incendio in cui nel quartiere Marais hanno trovato la morte sette ivoriani, aveva annunciato di voler predisporre lo sgombero dei palazzi a rischio occupati abusivamente. Il rogo mortale del 29 agosto è infatti il terzo episodio di questo tipo verificatosi negli ultimi cinque mesi; segue l’incendio del 19 agosto, costato la vita a 17 immigrati, e quello del 15 aprile, in cui le vittime soffocate dal fumo e dalle fiamme erano state ben 24. L’immobile del quartiere di Marais bruciato lunedì notte, di proprietà della società pubblica-privata Siemp, ospitava una dozzina di famiglie ed era privo di acqua e luce. La corrente elettrica vi giungeva infatti solo grazie ad un allaccio di fortuna, che costituiva pertanto una fonte di pericolo.
Il provvedimento di sgombero messo in atto stamane dalla polizia parigina non ha incontrato intanto l’approvazione del sindaco della città, Bertrand Delanoe, che vorrebbe che misure del genere fossero adottate solo a fronte della possibilità di assegnare immediatamente abitazioni stabili agli immigrati sfollati.

Jole Silvia Imbornone
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