Il presidente Insanguine: l'OGIM, organismo internazionale per l'immigrazione con sede in Puglia

 

L’eventuale designazione della Puglia quale sede dell’Osservatorio europeo sui flussi migratori potrebbe – secondo quanto si inferisce dall’intervento di qualche mese fa di Mario De Donatis sulle colonne del Corriere del Mezzogiorno – risolvere il problema della utilizzazione del prestigioso edificio, già sede dell’Albergo delle Nazioni.
Ancora sulle colonne di quel giornale il Presidente Vendola ha annunciato un programma di respiro europeo, per l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica ed anche un particolare impegno nelle politiche sociali, nel cui ambito non può non rientrare il tema della migrazione.
Il Presidente ha anche precisato che la sede della Regione Puglia a Bruxelles potrà essere finalmente un punto di riferimento fondamentale per le istituzioni locali.
Negli auspici del nostro Presidente i pugliesi potranno e dovranno sentire l’orgoglio dell’appartenenza alla loro comunità e – nel contempo – essere artefici primi dello sviluppo socio – economico della loro terra.
E’ necessario – però – che non vengano trascurate le “positività” già esistenti nella nostra regione.
Sia la vecchia che la nuova amministrazione della Regione Puglia da tempo hanno avuto contezza dell’esistenza a Trani della sede principale di un importante organismo: l’Osservatorio Giuridico Internazionale sulla Migrazione (in acronimo O.G.I.M.), costituito a Barcellona, sotto l’egida della Commissione del Mediterraneo della “Federation des Barreaux d’Europe” (F.B.E.), alla quale aderiscono ben 150 Ordini di rappresentanza degli avvocati europei.
Possono far parte dell’O.G.I.M. non solo gli Ordini forensi aderenti alla F.B.E. ma anche quelli che ne condividono principi, scopi ed organizzazione.
E’ per questo che all’O.G.I.M. hanno aderito numerosi Ordini non solo europei (tra cui quelli di Madrid, Valencia, Barcellona, Bilbao e Marsiglia), ma appartenenti benanche a Paesi del Nord Africa (Algeri, Tunisi, Meknés), del Medio Oriente (Beirut) e addirittura da ultimo del Sud America (La Plata - Argentina).
E’ davvero – quindi – un organismo internazionale.
L’Osservatorio si propone – tra l’altro – di essere il punto di riferimento, per l’analisi e l’approfondimento di ogni questione relativa ai fenomeni migratori al fine di:
a) pervenire all’elaborazione di una compiuta disciplina normativa in materia;
b) influire sull’orientamento delle riforme legislative che sulla questione degli immigrati si vanno elaborando nell’ambito dell’Unione Europea, degli Stati membri e dell’insieme dei Paesi mediterranei, agendo come entità consultiva di organizzazioni statuali ed internazionali e in particolare dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa.
c) vigilare per il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone che si trovano in centri di accoglienza per stranieri, garantendo condizioni di vita e di trattamento degni, sotto il controllo di organizzazioni specializzate e fornendo assistenza giuridica che possa informarli sulla loro situazione e che faciliti l’accesso ai ricorsi giurisdizionali opportuni
E’ di grande importanza per il nostro territorio che la Comunità internazionale dei giuristi ebbe a decidere di fissare la sua sede principale, non in una capitale o comunque in una città di lignaggio internazionale (basti riflettere che la costituzione dell’O.G.I.M. si ebbe a Barcellona) ma a Trani e tanto per diverse ragioni.
Innanzitutto, l’idea di costituire l’Osservatorio Giuridico Internazionale sulla Migrazione fu concepita a Trani, durante i lavori dell’Assise sui flussi migratori, organizzata dal locale Consiglio dell’Ordine degli Avvocati nel Giugno 2003.
La scelta della sede fu anche il riconoscimento alle grandi tradizioni giuridiche di Trani e alla posizione geografica strategica della Puglia, porta di collegamento tra Oriente e Occidente.
Il Comune di Trani ha messo a disposizione della sede dell’O.G.I.M. alcune bellissime sale del quattrocentesco Palazzo Caccetta.
Non credo di poter essere smentito se affermo che mai, prima d’ora, è esistita in Puglia la sede principale di un prestigioso organismo internazionale, peraltro costituito per occuparsi di una materia di grande impatto socio – economico e naturalmente anche politico qual è quella della migrazione.
Invero, dalla risposta che si riuscirà a dare alla questione della migrazione dipende in gran parte il futuro, non solo economico, che si prospetterà alle nuove generazioni con grande influenza anche sull’affermazione o meno della pace o sulla repressione o meno del terrorismo.
Su questo processo il nostro territorio ha – quindi - l’occasione di incidere con grande ritorno positivo, non solo di immagine.
E’ ovvio che con l’appoggio della Comunità Internazionale dei giuristi la candidatura della Regione Puglia a vedersi assegnata la sede anche di un Osservatorio “politico” di rilievo internazionale sui flussi migratori avrebbe concreta possibilità di successo.
Non solo, ma la Puglia anche grazie all’attività dell’O.G.I.M., coordinata con quella dell’amministrazione regionale potrà:
- realizzare un laboratorio scientifico per un innovativo modello sociale di convivenza da proporre e non da osservare;
- alimentare il dibattito scientifico e quello politico sul fenomeno migratorio attraverso l’organizzazione di conferenze, convegni, simposi e la diffusione di pubblicazioni e rapporti sul tema, tutti di respiro internazionale;
- far sedere attorno a un tavolo giuristi della comunità giudaico – cristiana con quelli di tradizione islamica, i cui ordinamenti giuridici, come è noto, sono quasi agli antipodi;
- dare un contributo decisivo alla tutela internazionale dei diritti fondamentali della persona e all'affermazione dei diritti sinora negati agli immigrati;
- stipulare convenzioni e protocolli di intesa e di collaborazione socio – economica, con riferimento alle specifiche vocazioni anche imprenditoriali e turistiche, con i Paesi della riva Nord e con quelli della riva Sud del Mediterraneo;
- stabilire rapporti duraturi e non episodici e soprattutto non solo di natura economica, con gli italiani emigrati all’estero.
Perchè questo avvenga, è – però – necessario che la Regione Puglia dia un chiaro segnale di condivisione del progetto non perdendo una grande occasione per dimostrare la sua propensione ad essere territorio “guida” e non più terra di vassallaggio.

 

Domenico Insanguine
Presidente dell’Osservatorio
Giuridico Internazionale sulla Migrazione